sabato 4 luglio 2009

STOP THAT TRAIN

PER IL RIPRISTINO A RHO DELLA FERMATA SCIPPATA DA
FIERA PER IL DIRITTO ALLA MOBILITA' PUBBLICA
DENTRO E CONTRO LA CITTA' VETRINA DI EXPO 2015

La soppressione della fermata di Rho per 30 treni interregionali al giorno sulla linea Milano-Torino, in favore della fermata della nuova stazione della Fiera, è uno schiaffo ai cittadini del territorio, in particolare ai pendolari che per studio e lavoro utilizzano il treno e i mezzi pubblici.

Ancora una volta gli interessi di Fiera e di Expo 2015 si contrappongono a quelli dei cittadini: mentre i pendolari sono quotidianamente costretti a subire ritardi, soppressioni di treni, materiali scadenti, vagoni sporchi e colmi di gente per un numero di almeno 3-4 volte superiore ai limiti di sicurezza (l’incidente di Viareggio insegnerà qualcosa a Trenitalia?) con l’entrata in vigore dell’orario estivo si aggiungono ulteriori disservizi e disagi su tutto il territorio lombardo.

I finanziamenti per Expo 2015 non miglioreranno le condizioni dei pendolari poiché sono finalizzati in larga parte alla mobilità su gomma, autostrade, svincoli, strade e parcheggi che andranno a congestionare sempre di più il traffico di una metropoli la cui aria è irrespirabile (perennemente in sanzione per quanto riguarda i limiti di sicurezza europei), già intasata di auto ed in cui si allungheranno inevitabilmente i tempi di percorrenza per recarsi sul posto di lavoro. La raccolta di migliaia di firme in pochi giorni ed il conseguente sciopero del biglietto messo in atto dal 1° di luglio dai pendolari di Rho sono iniziative che rivendicano un cambiamento radicale nelle politiche metropolitane riguardanti grandi opere e mobilità, tradotte troppo spesso in abusi sul territorio da parte dei soliti speculatori in combutta col partito del mattone, gente che vorrebbe riempire ogni fazzoletto verde sopravvissuto con alberghi, grattacieli e centri commerciali, stimolate fra l’altro dal disastroso “piano casa” regionale.

La città vetrina che luccica sotto i riflettori della Fiera sta soffocando la città reale, le sottrae territorio (inquinandolo) in cambio di lavoro sottopagato, diritti zero (che fa rima pure con nero) e servizi sempre più insufficienti.

Il 4 luglio è il giorno in cui scenderà in piazza anche la comunità vicentina per rivendicare la propria autonomia dalla servitù militare agli Stati Uniti (che impongono la costruzione dell'aeroporto militare Dal Molin): siamo al loro fianco e come loro lottiamo affinchè il nostro territorio sia effettivamente autonomo dagli interessi speculativi dei poteri forti che non guardano in faccia a nessuno. Dopo oltre un anno passato da chi governa a discutere sull’occupazione delle poltrone per la gestione di Expo, dai territori più sfruttati e
cementificati della metropoli si alza un grido di protesta che chiede di fermare lo smantellamento del trasporto pubblico e che pretende che si riparta da bisogni e diritti di pendolari, studenti, precari, migranti anche quando questi si contrappongono agli interessi di Ligresti, Cabassi, Tronchetti Provera, Fiera e Compagnia delle Opere.

SOS FORNACE

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sosfornace@inventati.org

COMITATO NO EXPO
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